15^
EDIZIONE
STORICA
VICENZA-BIONDE
Domenica 4 Ottobre 2015
La Vicenza-Bionde ha spento nel 2015 le 71 candeline ma al direttivo della U.S. Bionde capitanato dal presidente Filippo Scipioni, Fabiano Fadini ed Ettore Isoli era rimasto ancora un piccolo cruccio.
Dal 1945 al 2015, infatti, si sono organizzate 71 edizioni della classica delle due province, meno una: correva l’anno 1959 e la corsa messa in cantiere con impareggiabile passione dal dottor Renato Chiaramonte accendeva l’entusiasmo e la fantasia dei tanti appassionati delle due ruote. Nelle due stagioni precedenti a tagliare il traguardo di Bionde a braccia alzate era stato, con la maglia della Ausonia Pescantina, un giovane e promettente Renato Giusti. Tutto sembrava ormai avviato anche per la stagione 1959 ma la concomitanza con i lavori di asfaltatura delle strade che collegavano il centro di Salizzole alla piccola frazione di Bionde impedì che si disputasse quella ormai famosa 15^ edizione.
Un’assenza che ancora oggi accende diversi grandi rimpianti: “Avrei vinto anche quell’edizione: era la gara che amavo di più ed ero in ottime condizioni fisiche” racconta spesso Renato Giusti anche se manca la controprova alle parole dell’ex professionista veronese. Fu, dunque, il fato a negare la possibilità a Renato Giusti la possibilità di conquistare il tris nella Vicenza-Bionde che non è mai riuscito a nessuno.
E proprio nel 2015, in una stagione che si annuncia ancora una volta caratterizzata dalle tante difficoltà economiche, Filippo Scipioni ha deciso che è giunto il momento di invertire la rotta e di cancellare questo piccolissimo neo nella storia della regina delle classiche in linea: “Il prossimo 12 aprile si correrà, come da tradizione, la 71^ Vicenza-Bionde mentre domenica 4 ottobre recupereremo quella edizione che non fu mai corsa. In questi ultimi anni molti giovani si sono avvicinati al nostro staff capitanati dall'appassionatissimo ed instancabile Paolo Cazzola e ci hanno dato man forte nell'organizzazione: perciò sono convinto che questo sia il momento giusto per dar vita a questa nuova iniziativa e chiudere così, una volta per tutte, il conto con la storia come auspicava il dottor Chiaramonte.”